lunedì 22 settembre 2014

Finalmente... vacanza!!!


Da tempo avevamo concordato con nostra figlia Giulia, che assieme al suo compagno Alessandro segue la nostra truppa pelosa quando ci allontaniamo da casa, questo piccolo periodo di vacanza e inizialmente la nostra destinazione avrebbe dovuto essere la Grecia.
Avevamo il desiderio di visitare questa bellissima terra da moltissimo tempo e l’amicizia nata con persone affidatarie di un nostro cucciolo unita al desiderio irrefrenabile di Giangi di acquistare dosi massicce di Halva, suo dolce preferito e introvabile in tutto il resto del pianeta, ci aveva convinto che la Grecia sarebbe stata la meta delle nostre vacanze di quest'anno. Ma alcune situazioni familiari-pelose contingenti e un po’ precarie non ci hanno fatto prenotare per tempo il volo aereo perché fino al giorno prima non sapevamo se saremmo riusciti a partire. Piccola parentesi: mi spiace moltissimo non essere riuscita ad andare in Grecia e conto di visitarla prima o poi ma vista la mia avversione per l’aereo e la propensione a portarmi appresso i miei cani organizzerò il viaggio in maniera diversa.

La nostra seconda scelta era stata Praga, città bellissima per architettura e tradizioni, e sembrava definitiva tanto che ho acquistato addirittura due guide della città per organizzare l’itinerario perfetto.

Alla fine poiché i giorni di vacanza si sono ridotti a cinque abbiamo deciso di rimanere in Italia, in modo tale da poter rientrare a casa il più velocemente possibile in caso di necessità e visitare, quindi, alcuni dei “nostri” luoghi incantevoli dove l’unica incertezza era l’imbarazzo della scelta.

Siamo in uno di quei periodi in cui ci si chiede cos'altro può ancora succedere prima di toccare il fondo e iniziare a risalire ma non mi pongo più certe domande sapendo, purtroppo per esperienza, che molto altro può ancora accadere, pertanto a testa bassa e con molta pazienza ci siamo predisposti ad attendere che la congiuntura astrale negativa, una sorta di Saturno contro, decidesse di passare.
Con una sonora scrollata di spalle per farmi ritornare il buonumore e la voglia di organizzare i preparativi per la partenza ho iniziato a ripassare mentalmente le mille cose da fare.

Sembra impossibile, ma che si rimanga fuori di casa cento giorni oppure uno solo le cose da organizzare sono sempre le stesse.  E sono sempre tantissime!!! Stabilire i turni di uscita ed entrata dei vari cani e lasciare un programma preciso per Giulia e Ale: India dorme con Pina ma non con Greta, Chivas dorme con Tala ma non ci mangia insieme perché lei per cibo ammazzerebbe chiunque, Iggy che è molto esuberante dorme con Rocco che riesce a tenerla tranquilla, le due cucciolone Jamy e Jacky dormono ancora con la mamma Greta, Orsa (la nostra guardiana pastore belga malinois) da tenere sotto controllo nell’uscita serale perché nonostante i suoi undici anni salta la recinzione per andare a fare scorribande notturne… insomma fogli e fogli con annotazioni di ogni tipo…
Aggiornare le dosi di pappa da somministrare: i cuccioli tre volte al giorno, gli anziani e i malaticci due e gli adulti una; quattro tipi di pappa diversi a seconda delle età e le necessità; i medicinali da somministrare a chi, come e quando… e considerato che i pelosi non prendono le pastiglie con un bicchiere d’acqua non è così facile convincerli; alcuni riesci ad ingannarli somministrandogliele con la pappa, altri con il pezzetto di carne, altri ancora con un pezzetto di formaggio)… insomma tabelle e lavagnette con liste infinite tra nomi, dosi, orari ecc… sparse per tutta la casa.
Persa nella vertigine delle mille cose da fare ho realizzato l’idea che portare con noi due dei nostri compagni pelosi avrebbe potuto alleggerire le incombenze di Giulia che già si sarebbe trovata a dover gestire una mole notevole di lavoro.

Quando andiamo in vacanza non sempre portiamo i cani con noi perché viaggiamo in aereo oppure siamo ospiti di amici, ma quando possono seguirci decidere chi ci può accompagnare non è scelta semplice, perché ci fa sentire in colpa con tutti gli altri.
Questa volta la decisione l'ho presa io facendola sembrare, ma solo apparentemente, necessaria. Ho deciso di portare con noi Ozzy e Anija, i miei cardigan, pensando che liberare mia figlia dalle bizze adolescenziali di Ozzy fosse cosa gradita. Anija è stata la logica conseguenza in quanto sua maestra di vita.

Il giorno della partenza, che è avvenuta nel primo pomeriggio, i due pelosi prescelti per essere i nostri compagni di viaggio erano agitatissimi quasi sapessero di dover venire con noi e Ozzy per tutta la mattinata ha piagnucolato e gorgheggiato e parlato dei suoi problemi... insomma non sapeva nemmeno lui cosa fare per attirare l'attenzione! Eppure non è cosa rara per noi preparare armi e bagagli per uscire di casa e anche quando si va solo a una esposizione sembra di partire per il campeggio mensile delle giovani Marmotte, carichi come siamo di mille borse e borsine, casse varie e sporte. Ma in quei casi i cani seguono i nostri movimenti con mezzo occhio aperto, senza muovere pelo alcuno!!!!

In auto si sono subito sistemati nel sedile posteriore assieme a Leo (e qui devo scusarmi con quanti ricevono da noi raccomandazione e consiglio di far viaggiare i loro amati pelosi nei super-sicuri-trasportini-omologati-a-norma-di-legge!) e anche se avevo predisposto per loro le cinture di sicurezza non sono mai state usate. Anija si è sistemata in un sedile laterale e ha dormito praticamente dalla partenza fino all’arrivo mentre Ozzy, seduto nel sedile di mezzo a testa alta come una piccola vedetta si rifiutava di abbandonarsi all'inedia! Non c’è stato verso di farlo stendere, in certi momenti aveva gli occhi chiusi e la testa ciondoloni ma all’ennesimo scossone, di soprassalto, si ripigliava senza mai cedere completamente al sonno!

Il posto scelto per la nostra permanenza è stato un bellissimo agriturismo in Lazio che ci ha messo a disposizione un “casaletto” in pietra molto affascinante e tipico con un giardino immenso dove i nostri ragazzi hanno potuto correre e giocare instancabilmente. Ogni fine giornata quando rientravamo dopo ore di auto e visite e camminate avevamo a disposizione questo luogo incantato dove poterci ritemprare e sia noi che loro ne approfittavamo in modo diverso per rilassarci e godere di tutta quella meraviglia rigenerante per gli occhi e l’anima. Loro si rincorrevano energicamente dando l’impressione che tutto l’affaticamento della giornata sparisse in un istante e non nascondo la mia ansia nel vedere Ozzy scatenarsi in quella maniera, ansia per la paura che potesse farsi di nuovo male alla zampa, ma forse anche per questo la magia di quel luogo è stata terapeutica. Noi in una sorta di trance meditativa ci perdevamo a guardare il tramonto pervasi da quella piacevole malinconia che i paesaggi e i loro colori evocano.

Gli scorci panoramici meravigliosi che ci hanno accompagnato in quei giorni li ho ancora impressi nei miei occhi… in qualsiasi momento e da qualsiasi parte volgessi lo sguardo potevo cogliere qualcosa di meraviglioso… panorama bellissimo di notte con la luna quasi piena a illuminare quei dolci declivi come all’alba con tutte le preziose tonalità del rosso e del giallo avvolte in soffici nuvole. Intorno a noi uliveti e campi di lavanda dove un vago colore viola lasciava intuire quale bellezza doveva essersi rivelata durante la massima fioritura. Il fattore dell’azienda, signor Maurizio, vista l’adorazione di Giangi per il loro olio d’oliva e la mia per l’olio di lavanda (mia fragranza preferita in assoluto… la metto anche ai cani con la scusa che tiene lontane le zanzare) ci ha rifornito di abbondanti scorte che continuano a ricordarci quei bellissimi giorni e lo faranno ancora per molto tempo.

I nostri ragazzi si sono comportati benissimo, ci hanno seguito nei ristoranti, nei musei (quelli in cui potevano entrare) e perfino in un castello medievale dove Ozzy, stranamente, ha passato la maggior parte del tempo ad abbaiare ostinatamente al nulla ma ogni volta un nulla diverso, sicché mi sono chiesta se non stesse per caso avvertendo la presenza di fantasmi che ancora vi dimorano.

Il rientro è stato un po’ mesto, abbiamo cercato di prolungarlo il più possibile trovando scuse per fermarci in ogni luogo che ci sembrava interessante tra le rimostranze di Leonardo, che trascorsi pochi giorni con noi aveva già raggiunto il livello massimo di sopportazione genitoriale e si era già accordato con gli amici per uscire la sera (come si vedono le cose in modo diverso a seconda dell’età!!!)

Nonostante la tristezza che ci permeava per la fine di questa breve ma emozionalmente intensa vacanza l’avvicinarsi a casa ci fatto iniziare a pensare ai nostri “altri” compagni pelosi che ci stavano aspettando e che non vedevamo da giorni. Certo, se da un lato pensare di re-immergersi nelle mille incombenze quotidiane ti fa mancare il respiro dall’altra la certezza che in tutto questo siamo accompagnati costantemente dall’energia vitale dei nostri pelosi è davvero rincuorante.

L’ingresso nel nostro vialetto è stato annunciato da abbai e ululati di ogni tipo che in occasioni come queste sono davvero incontrollabili… e arrivare a casa e trovare una truppa di Corgi festosi e scodinzolanti ad aspettarci, per non dire scatenati, saltanti e leccosi, è stata la cosa più super-bella della nostra già bellissima vacanza! 

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